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Controversie sulla proprietà di opere d’arte… rapite

10-09-2024

Riprendo una mia riflessione sul caso The Drinker, che ancora oggi non sembra di facile soluzione, al di là delle posizioni di condivisione o meno sulla vicenda. Accade nel centro di Londra siamo nel 2004, in una piazza appare The Drinker, una scultura alla maniera del Pensatore di Rodin che porta come cappello un cono tipicamente utilizzato per la segnaletica stradale. L'idea è quella di Banksy che decide di collocare piuttosto che abbandonare, non è data sapere l'intenzione dell'artista, l'opera nella pubblica piazza. Accade poi che Andy Link, Art terrorist conosciuto come AK47, decide di rapire la scultura, denunciando regolarmente  alle autorità il suo ritrovamento e soprattutto chiedendo un riscatto al noto artista, il quale ha replicato senza mezzi termini che avrebbe riconosciuto la somma vile di due sterline per l'opera; giusto il prezzo di una tanica di benzina da comprare per darle fuoco. Banksy non ha mai effettivamente rivendicato la proprietà di The Drinker, e AK47 ha quindi pensato bene di conservarla nel suo giardino per circa tre anni. Sino a quando venne trafugata da ignoti. Anche in questo caso AK47 provvide a denunciare regolarmente il fatto alle autorità. Di The Drinker nessuna traccia quindi per diversi anni, sino a quando riappare anni dopo nel catalogo di una asta di Sotheby's Londra, con un prezzo di vendita stimato per un milione di dollari circa. L'opera tuttavia è stata ritirata dalla vendita pochi giorni prima della battitura, poiché a quanto pare sussiste la necessità di verificarne il titolo di proprietà; elemento essenziale per qualunque negozio che abbia ad oggetto un'opera d'arte: occorre sapere chi è il proprietario del bene. Nel nostro caso AK47 o Banksy? Un terzo? Da un lato infatti Andy Link ha dichiarato sì di aver sottratto la scultura da luogo pubblico chiedendone addirittura il riscatto all’autore, e riconoscendo il proprietario in Banksy; dall’altro però il noto Street Artist ha dimostrato completo disinteresse per l’opera a tal punto che l’Art terrorist se l’è trattenuta in giardino senza nessuna contestazione da parte di alcuno. Tutto ciò sino a quando, si presume l’autore anche per mezzo di suoi collaboratori, ha deciso che The Drinker andasse liberato e quindi fu trafugato. Come l’opera arrivò alla vendita in asta non è dato sapere mentre quello che è certo è che questi sistemi di pubblicità e marketing sostengono le opere contemporanee incrementandone un valore che in alternativa sarebbe forse inferiore e meno premiato dal mercato. Fermo restando l'importanza per la società di poter passeggiare per Shaftesbury Avenue e osservare la nota scultura controversa formandosi un giudizio autonomo e indipendente su di essa.

Nicoletta Barbaglia

(nella foto "The Drinker",  Banksy - Courtesy of Sotheby's)

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