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Il museo privato: quando l'iniziativa del collezionista illuminato trasforma l'arte in bene comunitario

05-06-2024

Una bella storia e un destino altrettanto nobile sono quelli raccontati dal Museo Léger di Biot, oggi Musée Léger di Francia, che nasce come villa privata dell'artista Fernand Léger sulla Costa Azzurra e che raccoglie ancora oggi circa 300 opere tra collezione permanente, mostre temporanee, laboratori d'arte e mosaici esterni. Colpisce e solleva la facilità con cui questa struttura privata ricca di valore culturale al servizio della società, che rappresenta la ricerca e la testimonianza della creazione artistica di un autore e del suo ambiente, sia stata accolta nel sistema statale divenendo Museo di Francia; il Pubblico ne ha evidentemente compreso immediatamente l'importanza valorizzandola, conservandola e offrendola a tutti per studio, per formazione o soltanto per diletto. È una grande speranza per tutti i collezionisti e gli artisti più evoluti, evoluti inteso come responsabili nella conservazione e divulgazione delle loro creazioni, che vogliono tutelare il loro progetto d'arte iniziare a costituire un ente privato, come un museo appunto, che conservi le opere raccolte con l'obbiettivo che un domani divenga d'interesse statale.
La creazione del museo rispetta in prima battuta la necessità di garantire dei servizi di assistenza culturale e di accoglienza per il pubblico; offrendo attività non obbligatorie come i sevizi editoriali o la vendita dei cataloghi e di materiali riproduttivi delle opere esposte. Deve garantire l'organizzazione di mostre o manifestazioni in tema artistico-culturale attraverso concessioni amministrative o contratti d'appalto di servizi. Gli elementi non trascurabili del sistema museale sono innanzitutto la formazione di un suo Regolamento o Statuto che racconti i Principi Generali della sua storia, il perché della sua nascita; qual'è il motivo urgente per cui è stato costituito senza trascurare l'importanza del territorio su cui insiste, ed eventualmente indicando i riferimenti normativi d'interesse.
Dovrà essere indicata la sua Denominazione, la sua Sede, la sua Collezione e chi è l'ente proprietario. Dovrà raccontare la sua Finalità e la sua Missione considerando il tipo di collezione che custodisce e  precisando l'assenza di scopo di lucro. Indicherà poi la sue Funzioni, intese come i principi su cui si basa la gestione della collezione, le modalità dei servizi resi al pubblico e le finalità che si prefigge di raggiungere sul territorio; museo quindi come ente di divulgazione che migliora la società, oltre che conservare la memoria artistica delle opere. Il Regolamento dovrà poi affrontare la propria Organizzazione Interna individuando una Commissione Scientifica formata da professionisti come storici dell'arte, avvocati, commercialisti e anche tecnici in generale esperti in materia, con l'individuazione di un Presidente. Vi sarà un Direttore del Museo con specifiche competenze contenute in un contratto ad hoc indicante la durata della sua carica, la revoca e i suoi compiti.
Dovrà essere indicato un Operatore museale con il compito di progettare le esposizioni e i percorsi culturali nella struttura, gestire i contatti con il pubblico nonché fare ricerca, tutelare e conservare le opere custodite nel museo. Necessario poi sarà individuare un Responsabile della sicurezza; che potrà - sulla base di un contratto di servizi - svolgere mansioni di sorveglianza e custodia nonché occuparsi dell'accoglienza dei visitatori garantendo la sua presenza nelle fasce orarie di apertura del museo con relativa regolamentazione sulle modalità di esposizione, con il che tutti gli ingressi sia a pagamento che gratuiti dovranno essere comunque registrati formalmente; anche solo per avere dei dati sulla frequenza e interesse del pubblico. Al pari sarà necessario nominare una Figura Dirigenziale che si occupi dell'aspetto amministrativo e economico-finanziario della struttura. Il Patrimonio del Museo dovrà descrivere nel dettaglio la propria collezione permanente ed eventualmente quella temporanea, il suo patrimonio architettonico; precisando i titoli di proprietà, le acquisizioni, i depositi e le donazioni, se ve ne fossero. Dovrà indicare anche le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria che saranno necessarie per garantire la conservazione di struttura e opere. Se il museo fosse di piccole dimensioni le figure possono essere raccolte in un unico dirigente, e comunque l'attività museale sul territorio potrebbe rivolgersi anche a giovani volontari tirocinanti e stagisti.
Certamente oggi con l'avvento dei social-media una soluzione efficace è certamente la creazione di un sito online con l'individuazione di un Direttore della comunicazione. Una attività primaria resta d'altronde quella della formazione di una catalogazione inventariale precisa e la registrazione puntuale di tutte le opere custodite o depositate nella struttura museale; con allegati tutti i documenti del caso, in sostanza un archivio che oggi vede la sua migliore soluzione nella forma del sistema digitale. Ecco che quindi l'idea di un collezionista, come anche di un autore, di realizzare una struttura artistica in un determinato territorio che viene messa a disposizione di un pubblico accolto con generosità intellettuale e culturale, diviene un elemento di imprescindibile valorizzazione anche per territorio stesso e non solo per la società; territorio che diviene fonte di attrazione per chiunque abbia la fortuna di attraversarlo, di fermarvisi, di conoscerlo e magari scegliere di tornarci.

Nicoletta Barbaglia

(La foto rappresenta il Museo Legèr di Biot)

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