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Archivio d'artista: le buone pratiche per la sua formazione

16-11-2023

Il lavoro d’archivio è un lavoro di natura scientifica, volto alla raccolta sistematica delle produzioni di un artista e di tutto ciò che rappresenta il suo percorso creativo. Esso non riguarda le sole creazioni ma anche gli atti preparatori, le prove, le fotografie, i pensieri, le interviste e tutto ciò che rappresenta l’autore. Qui di seguito la sintesi degli elementi che ne caratterizzano la nascita.
La formazione dell’Archivio è sempre stata prerogativa di artisti deceduti ma attualmente è in uso soprattutto l’archivio dell’artista in vita, che dovrebbe raccogliere con maggiore autenticità il materiale che lo riguarda. L’Archivio è comunque una realtà in movimento che spesso richiede adeguamenti e modifiche, rivisitazioni e cambiamenti in corso d’opera. A partire dal primo elemento della sua formazione ossia l’ordinamento inteso come la scelta iniziale che traccerà poi tutta la ricognizione del materiale da archiviare in maniera razionale e metodica. Questa scelta di base dipende dal tipo di materiale da archiviare. Si raccoglie, si ordina e si riordina sino a trovare la formula più adeguata. Un archivio infatti può essere interrogato secondo la vita dell’artista o la cronologia della sue opere, secondo i periodi che ne caratterizzano la produzione o la sua introduzione nel mercato. Con l’ordinamento si perfeziona la raccolta da qui nasce l’inventario. Difficilmente l’inventario contiene tutto il materiale dell’ordinamento, ma si forma in esso e non può prescinderne. Lo scopo dell’inventario è descrivere il materiale raccolto, ordinato e revisionato e questa descrizione avviene attraverso un elemento unitario che è la scheda. La scheda rappresenta l’opera in tutte le sue parti; ad esempio la scheda di una opera pittorica viene in genere rappresentata dalla fotografia fronte e retro della tela/compensato e/o supporto con indicazioni di Autore, titolo, tecnica [la cui conoscenza è essenziale per procedere al meglio con eventuale restauro dell’opera], dimensioni, firma [se presente], anno di produzione, indicazioni di elementi sul retro della tela, indicazione di eventuali ulteriori altri elementi di carattere storico-artistico a completamento della storia dell’opera. La scheda quindi raccoglie elementi di natura tecnicistica e di natura artistica e qualsiasi altro fattore inerente alla nascita della creazione, rappresenta l’elemento unitario che forma l’archivio ed è necessario venga mantenuta costante per tutto lo svolgimento del lavoro, senza che vi siano dissonanze e differenze l’una con l’altra, se non per contenuto ma mai nella sua struttura. Essa è un contenitore di fatto che può essere fisico o digitale. Da qui la differenza tra due realtà che oramai ai tempi d’oggi sono interdisciplinari: l’archivio fisico e quello digitale. Non si può prescindere dal primo pur nella coscienza delle difficoltà di avere un luogo fisico che raccolga tutto il materiale da disaminare, ordinare, inventariare e su cui formare le unità che vengono poi inevitabilmente digitalizzate per andare a garantire poi anche una eventuale più ampia divulgazione, oltreché una completa conservazione.

Discorso a parte e di speciale rilievo sono le interviste all’artista che dovrebbero essere raccolte anch’esse in archivio e ordinate secondo quella scelta originale di ordinamento per cui affiancare le singole opere di riferimento ad esempio, o eventualmente essere raccolte in una sezione a parte. Altro elemento di studio dell’artista è inventariare la sua biblioteca quindi le sue fonti di ispirazione, o il suo atelier se fosse stato mantenuto nel suo luogo d’origine o riproposto in altra sede. L’archivio d’artista rappresenta quindi un lavoro lungo, preciso, in continuo divenire che talune volte potrebbe anche rivelarsi un po’ noioso cui tuttavia non si può rinunciare.
La Storia dell’Arte non è solo fatta dai grandi autori, ma anche da tutti coloro che hanno un percorso artistico serio e di ricerca continua; che per dovere morale va protetto e la cui conservazione deve essere offerta ai posteri, e il primo strumento per garantire tutto ciò è la formazione dell’Archivio d’Artista.

Nicoletta Barbaglia

(La foto rappresenta l'opera "Muratore" di Umberto Boccioni, 1941)

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